Epifanie: il ruolo del contesto nella creatività contemporanea

Interaction with public space implies a relationship with the urban context and landscape, as shown by the work of Josef Beuys on the one hand and that of Christo on the other. But this interaction is catalyzed today around certain themes. For example, the theme of artist-led regeneration is of primary focus today. Patrick Tuttofuoco has made it a mainstay of his activity, deployed in various urban spaces in Milan, avocating the making of art with the possibility of changing the perception of space and thus fostering reappropriation by communities. Another attractive element for the dialogue between context and contemporary creativity is the theme of the ruin, as well as the lacuna and more generally from the unfinished work. The figurativeness resulting from the encounter with the alea introduced by time and events makes the theme particularly important: but the relationship between contemporary art and preservation remains controversial, still far from being clarified in theory. The conceptual foundation of much contemporary art comes to the forefront again in the treatment of buildings that take on the role of “negative memories,” that is, testimonies that provoke unease and conflict in collective history, resisting any attempt at normalization. Themes on which Christian Boltanski has always worked, especially in Missing House. But it is also the case of the arrangement conceived by Arnold Holzknecht and Michele Bernardi for the former Casa del Fascio, later the Finance Building in Bolzano, with the semantic depotentiation of the Mussolini frieze. Faced with the decay of the landscape and the loss of meaning of cities, artists seem to be among the few called upon to confront the complexity and stratification of contexts, taking on responsibilities and skills that can no longer be resolved by mere technical actions.

L’interazione con lo spazio pubblico implica una relazione con il contesto urbano e il paesaggio, come mostra l’opera di Josef Beuys da un lato e quella di Christo dall’altro. Ma questa interazione si catalizza oggi attorno ad alcuni temi. Il tema della rigenerazione guidata da un artista è oggi, ad esmpio, di primaria evidenza. Patrick Tuttofuoco ne ha fatto un elemento portante della propria attività, dislocata in vari spazi urbani milanesi, avocando al fare artistico la possibilità di cambiare la percezione dello spazio e favorire così la riappropriazione da parte delle comunità. Altro elemento attrattivo per il dialogo tra contesto e creatività contemporanea è il tema della rovina, così come della lacuna e più in generale dall’opera incompiuta. La figuratività risultante dall’incontro con l’alea introdotta dal tempo e dagli eventi rende particolarmente importante il tema: ma resta controverso il rapporto tra arte contemporanea e conservazione, ancora lungi dall’essere chiarito in sede teorica. Il fondamento concettuale di molta arte contemporanea torna in primo piano nel trattamento di edifici che assumono il ruolo di “memorie negative”, cioè di testimonianze che suscitano disagio e conflitto nella storia collettiva, resistendo a qualsiasi tentativo di normalizzazione. Temi sui quali da sempre opera Christian Boltanski, soprattutto in Missing House. Ma è anche il caso della sistemazione pensata da Arnold Holzknecht e Michele Bernardi per l’ex Casa del Fascio, poi palazzo delle Finanze di Bolzano, con il depotenziamento semantico del fregio mussoliniano. Di fronte allo sfacelo del paesaggio e alla perdita di senso delle città, gli artisti sembrano tra i pochi chiamati a confrontarsi con la complessità e la stratificazione dei contesti, facendosi carico di responsabilità e competenze non più risolvibili con mere azioni tecniche.